In un passato relativamente recente, mentre Montesquieu insisteva sull’importanza della conoscibilità della giurisprudenza (era infatti vietato pubblicare senza autorizzazione dei Parlamenti le decisioni giudiziarie), i più alti magistrati delle Corti affermavano che motivare le sentenze non fosse un dovere ma un diritto dei giudici, i quali avrebbero peraltro fatto meglio a non usarlo “per non dare luogo a cavilli da parte di chi abbia perso la causa”.
Perelman C., Logica giuridica e nuova retorica, pag. 232
Perelman C., Logica giuridica e nuova retorica, pag. 232
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.