Le tecniche persuasive dell'avvocato – epilogo

«Ragionare è un’attività che, pur senza doverne per forza conoscere gli intimi meccanismi di funzionamento, siamo tutti in grado di compiere quotidianamente con la stessa naturalezza con cui ad esempio camminiamo o respiriamo.

Proprio per tale loro spontaneità, abbiamo tutti la consapevolezza che siano appunto attività cui siamo istintivamente portati, ossia che è possibile svolgere addirittura senza nemmeno bisogno di pensarci.
Ragionare senza pensare, tuttavia, potrebbe non essere sempre la scelta migliore.
Specialmente per chi, come l’avvocato, del ragionamento ha fatto una professione.

Ebbene, come anticipato nel prologo, il presente lavoro ha proprio cercato di pensare alla struttura inferenziale del ragionamento, indicando altresì le principali tecniche argomentative -ivi comprese le fallacie- utili a persuadere e a dissuadere, con un occhio di riguardo all’ambito giuridico e quindi alle sue particolarità congenite.

Nel far ciò, non si è potuto fare a meno di mettere in evidenza gli indubbi limiti intrinseci di ogni argomento persuasivo, sempre potenzialmente affetto da vizi e difetti, sia nelle sue premesse sia nella relativa conclusione, cioè sia in termini di verità che di validità (la comprensione di tale fondamentale distinzione è, a mio avviso, il risultato più importante raggiunto in queste pagine).

Pur con tutti i suoi limiti, che è ovviamente indispensabile conoscere (anche al solo fine di opporli all’avversario), all’esito di tale studio rimango convinto che l’approccio retorico rappresenti lo strumento migliore di cui attualmente si disponga per confrontarsi civilmente e provare a dirimere le controversie in modo non violento.
O, se si preferisce, il peggiore salvo tutti quelli già sperimentati.»

Estratto dell’Epilogo dell’ebook Le tecniche persuasive dell’avvocato (conoscerle, applicarle, difendersene).

(guarda l’indice del libro)

 


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